Preghiera
«Noi siamo stati mandati sulla terra per un breve spazio di tempo affinché impariamo a sostenere i raggi dell'amore».
Thomas Merton
Ogni giorno, con l’aiuto di Dio, la nostra piccola fraternità monastica si dedica alla “celebrazione comunitaria” della Liturgia delle Ore e dell’Eucaristia, riconosce il primato di Dio e la perenne attualità della sua opera di salvezza nella vita di ogni suo componente, consapevole che la preghiera, quella vera, è un riconoscimento della sua limitatezza, del suo bisogno, del suo anelito di cambiare, della sua disposizione a essere sorpresa, addirittura stupita, dai «raggi dell'amore». Sappiamo che ogni monaco è chiamato a entrare nella terra promessa non solo con i piedi ma con il cuore e che come lo stesso popolo di Dio, mentre celebra la gloria del Signore in un tabernacolo la cui bellezza è oscurata dalla Nube luminosa della sua presenza, è ancora in pellegrinaggio. Un viaggio quello della vita monastica che si conclude là dove era iniziato, o meglio, un viaggio che non può concludersi ma che procede “d'inizio in inizio”. Non un circolo vizioso, se si riconosce con stupore rinnovato che il punto di partenza non siamo noi, ma è Dio in noi; ma un progressivo penetrare nella profondità dei misteri di Dio, attraverso una sempre più consapevole conoscenza di sé e dei propri limiti. Nella preghiera acclamiamo Dio come membri di una comunità che è stata benedetta e salvata e che è in viaggio per incontrarlo al suo arrivo nell'Avvento da lui promesso.